martedì 27 ottobre 2020

Sviluppate reti neurali viventi per la cura dei tumori

 


Monitora crescita cellule tumorali ed effetti chemioterapie

 Sviluppato un sistema di intelligenza artificiale che, inglobando il tumore in una rete neurale, è capace di monitorare il metabolismo e la crescita delle cellule tumorali e, in maniera del tutto non invasiva, gli effetti delle chemioterapie. Il risultato, pubblicato sulla rivista Communications Physics, si deve ai ricercatori della Sapienza Università di Roma, dell'Istituto dei Sistemi Complessi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dell'Università Cattolica di Roma.
    "Si tratta di un'applicazione originale e innovativa dei nuovi concetti di Deep Learning alla fisica" rileva il coordinatore della ricerca, Claudio Conti del Dipartimento di Fisica della Sapienza e Direttore dell'Istituto dei sistemi complessi del Cnr. L'idea, aggiunge "è che possiamo usare questi modelli matematici non solo per fare operazioni semplici come il riconoscimento delle immagini, ma anche fare esperimenti decisamente non convenzionali, che sfruttano la fisica e la biofisica con un approccio interdisciplinare".
    Il gruppo, in collaborazione con Massimiliano Papi della Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha realizzato una rete neurale, ossia una rete che imita il funzionamento dei neuroni nel cervello umano, che ingloba cellule tumorali che crescono e si moltiplicano nel tempo. Si tratta di un dispositivo ibrido, formato da tessuti viventi e parti fisiche, come lenti, specchi e computer tradizionali, che evolve nel tempo e può essere addestrato per fornire informazioni sulle cellule tumorali, il loro metabolismo e l'effetto di chemioterapia e altri trattamenti. 

fonte: (ANSA).

giovedì 8 ottobre 2020

La giocosità fa adottare nuove prospettive e si può allenare


 

Spesso migliorare la qualità della vita è talmente a portata di mano, che si fa fatica a vedere. La giocosità è un tratto del carattere che migliora la qualità della vita e può essere allenata

A evidenziarlo è una ricerca guidata dalla Martin Luther University Halle-Wittenberg, pubblicata su Applied Psychology: Health and Well-Being. "Le persone particolarmente giocose - spiega il professor René Proyer, tra gli autori dello studio - hanno difficoltà ad annoiarsi. Riescono a trasformare quasi ogni situazione quotidiana in un'esperienza divertente o coinvolgente. Ad esempio, amano i giochi di parole e mentali, sono curiosi". Secondo Proyer, questo non significa che siano particolarmente sciocche o frivole. Al contrario, studi precedenti hanno dimostrato che gli adulti possono utilizzare questa inclinazione positivamente in molte situazioni: 

- hanno occhio per i dettagli;

- adottano facilmente nuove prospettive e possono rendere un compito monotono interessante.

 Fino ad ora non era chiaro se si potesse allenare la giocosità e quali effetti questo potesse avere. I ricercatori hanno condotto uno studio su 533 persone, collaborando con l'Università di Zurigo e la Pennsylvania State University. I partecipanti sono stati divisi casualmente in tre gruppi sperimentali o in uno placebo.
    Quelli nei gruppi sperimentali hanno completato esercizi quotidiani per sette giorni. Prima di andare a letto, dovevano scrivere tre situazioni della giornata appena trascorsa in cui si erano comportati in modo particolarmente giocoso, oppure usare l'inclinazione a essere giocosi in una situazione non familiare, per esempio nella vita professionale e annotare l'esperienza. O riflettere sul comportamento giocoso che avevano osservato in se stessi quel giorno. Al contrario, il gruppo placebo ha ricevuto un compito che non ha avuto influenza sull'esperimento. Da un questionario prima e dopo una, due, quattro e dodici settimane è risultato un aumento della giocosità nel gruppo di persone che aveva fatto esercizi appositi e un miglioramento temporaneo e moderato del benessere.
fonte:  (ANSA).