giovedì 24 maggio 2018

Chiropratica: dolori muscolari e mal di schiena? L'aiuto del Chiropratico, l'indagine dall'AIC


Minimizzare i problemi legati alla colonna vertebrale, diminuendo drasticamente il ricorso ai farmaci. Uno studio dell'Associazione Italiana Chiropratici mostra un aumento della compresenza di diverse figure professionali negli studi italiani.
Minimizzare i problemi legati alla colonna vertebrale, diminuendo drasticamente il ricorso ai farmaci. Uno studio dell’Associazione Italiana Chiropratici mostra un aumento della compresenza di diverse figure professionali negli studi italiani.
La chiropratica si appresta a diventare la prima professione sanitaria regolamentata secondo quanto stabilito della recente riforma delle professioni sanitarie. Nel frattempo, un numero sempre maggiore di pazienti italiani si avvicina a questa disciplina trovando nel chiropratico l’interlocutore ai problemi dell’apparato muscolo scheletrico.
Il chiropratico ha una formazione universitaria.

L’Associazione Italiana Chiropratici, (www.chiropratica.it) che associa circa quattrocento dottori chiropratici presenti in Italia, ben distribuiti geograficamente, ha elaborato una indagine statistica tra gli iscritti e ne è emerso un panorama di stretta collaborazione interdisciplinare. Dall’indagine dell’AIC, emerge infatti come nella maggioranza degli studi chiropratici, siano presenti le diverse figure professionali che si occupano di questo tipo di disturbi, dai medici ai fisioterapisti, ognuno con le proprie specifiche competenze e con un alto indice di collaborazione interdisciplinare.
In tutto il mondo, infatti, i dottori chiropratici sono dei professionisti laureati, con un curriculum universitario che dimostri gli studi scientifici e un corso di studi che va dai 5 agli 8 anni.

Secondo l’indagine promossa dall’AIC, svoltasi a livello nazionale, oltre il 50% degli studi chiropratici, si avvale dunque del lavoro e delle competenze delle diverse figure professionali legate alle disfunzioni dell’apparato muscolo scheletrico, con ripercussioni positive sulla diagnosi del problema e sul buon esito del decorso dei disturbi dei pazienti. Uno dei valori aggiunti della chiropratica, è proprio quello di minimizzare l’utilizzo dei farmaci, e di accompagnare il paziente verso una terapia personalizzata che faccia leva su una diagnosi il più completa possibile.


Come funziona la prima visita dal dottore chiropratico?

“Nella chiropratica è fondamentale considerare l’organismo nel suo complesso, non il sintomo isolato – spiega John Williams, presidente dell’Associazione Italiana Chiropratici – Per questo motivo, la prima cosa che il chiropratico fa di fronte a un nuovo paziente è un’anamnesi molto dettagliata, annotando i problemi fisici lamentati in passato, i traumi e gli eventuali interventi chirurgici, e cercando di capire quando è iniziato il problema specifico che ha spinto il soggetto a farsi visitare”.
Nelle prime visite vengono analizzati aspetti dello stile di vita del paziente e le abitudini, come l’attività fisica, la sua postura (considerata come un’espressione della funzione globale del soggetto e non come qualcosa di statico, definito una volta per tutte), la sua deambulazione e altri movimenti, senza trascurare qualche semplice esame ortopedico e neurologico.
“In sintesi, – continua John Williams – si raccolgono tutte le informazioni su tutti i possibili fattori fisici e psicologici che possono aver determinato il suo attuale stato di salute, pensando sempre all’organismo come a un tutt’uno: se per esempio ho di fronte un soggetto che soffre di cervicale, è possibile che abbia problemi anche in altre parti della colonna vertebrale. Con la diagnosi inizia un percorso terapeutico, che prevede sia la manipolazione da parte del chiropratico, sia un programma di modificazione degli stili di vita scorretti”.
Qual è il disturbo per il quale il paziente si rivolge al chiropratico? Quali sono le abitudini alimentari? A quali altre cure si sono sinora sottoposti? Aspetti come il lavoro svolto dal paziente, le eventuali patologie presenti nella sua cerchia familiare, sono fondamentali per acquisire le informazioni necessarie a determinare la natura del disturbo e per impostare al meglio la terapia.
In base alla propria valutazione clinica, il Doctor of Chiropratic (D.C.) eseguirà l’esame obiettivo, che sarà corredato da radiografie, esami di laboratorio e altre procedure diagnostiche, richieste in collaborazione con il medico di famiglia. Inoltre, il chiropratico eseguirà un’attenta analisi della colonna vertebrale per individuare eventuali anomalie strutturali e funzionali che possano influenzare o causare i problemi lamentati dai pazienti. Elementi di enorme importanza per definire il quadro clinico generale. Una volta identificate le concause del disturbo, il chiropratico imposterà un iter terapeutico.



Cosa fa il chiropratico?

Secondo la terminologia chiropratica, è la specifica manipolazione delle vertebre che presentano movimenti anomali o funzionalità alterate. I dottori in chiropratica, infatti, grazie alla loro formazione universitaria, studiano per anni la cosiddetta “palpazione dinamica”, cioè l’arte di esaminare la colonna vertebrale attraverso il tatto e il movimento, insieme ad altre procedure di esame della colonna stessa. Solo dopo tali studi, sono in grado di eseguire gli aggiustamenti appropriati, caso per caso. Nel corso del trattamento, il chiropratico dedicherà le maggiori attenzioni alla porzione della colonna vertebrale in corrispondenza della quale avrà individuato un disordine, o sublussazione. L’aggiustamento è di solito eseguito manualmente, o con strumenti quali l’”activator”, e consiste nell’applicazione di un impulso rapido e poco profondo alle porzioni della colonna che si presentano fuori allineamento o disfunzionali. I dottori chiropratici utilizzano un’ampia varietà di sofisticate tecniche. La procedura specifica per il trattamento chiropratico sarà impostata solo a seguito dei risultati dell’esame obiettivo, e, se necessario, dopo aver visionato esami d’immagini come radiografie o risonanze magnetiche. Le caratteristiche del trattamento chiropratico saranno illustrate al paziente in tutti i suoi dettagli. In circostanze normali, l’aggiustamento non è doloroso. L’aggiustamento o la manipolazione sono procedure assolutamente sicure per i pazienti, a patto che siano praticate da un dottore laureato con uno specifico curriculum universitario che rispetti gli standard internazionali.

comunicato stampa Gianni Moreschi

martedì 1 maggio 2018

Arriva la medicina narrativa

Studi, ricerche, corsi, siti Web: la medicina narrativa migliora le cure, come la conoscenza e il rapporto con i medici. Si tratta di uno strumento attraverso il quale si racconta la malattia per trovare soluzioni e anche per risparmiare sulle cure. 

Dal 10 al 12 maggio prossimo si terrà il secondo congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Narrativa, presso l'Ospedale San Donato di Arezzo. La Medicina narrativa è nata e si è sviluppata già alla fine degli anni Novanta in America, per poi arrivare in Italia solo nel 2014. 
Oggi molte realtà ospedaliere hanno introdotto nella pratica clinica la Medicina narrativa; infatti, nello specifico, si tratta di una pratica di narrazione guidata da specialisti come strumento di conoscenza del paziente e per migliorare il suo rapporto con medici e con la malattia. Il percorso permette al paziente di comprendere meglio la sua condizione, di esprimersi meglio e di conseguenza individuare la terapia più adatta. Il paziente non è e non deve essere un numero, come spesso accade in tante realtà ospedaliere.

Medicina narrativa cos'è?

Il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità parla di risultati straordinari, ove la Medicina narrativa è praticata in modo adeguato e competente. Alla base vi è sempre una componente umana, che non va mai sottovalutata, specie in strutture, spesso asettiche come cliniche ed ospedali. Si tratta di mettere il paziente al centro, considerandolo non un numero ma una persona, con la consapevolezza che ogni percorso e ogni patologia può avere evoluzioni diverse e la narrazione serve per condividere esperienze simili ma mai uguali. La ricerca ha fatto dei passi da gigante negli ultimi tempi; patologie che prima non si pensava di sconfiggere, oggi hanno trovato terapie e cure. Il fattore umano, soprattutto nella medicina e nella cura delle malattie resta determinante per la guarigione del paziente. Negli anni molti metodi sono stati utilizzati per alleviare le sofferenze dei malati, fra cui la Pet terapy, la terapie del sorriso ed è dimostrato come l'umore e la forza d'animo siano un forte stimolo per la guarigione.
Perfino la meditazione è stata utilizzata come terapia. Molti specialisti confidano nella natura; molto utili infatti, risultano le passeggiate all'aria aperta e il contatto con la natura. Inoltre, l'approccio a terapie alternative, come la Nutraceutica trovano d'accordo sempre più medici, certi che la natura e il cibo possano offrire valide soluzioni nella prevenzione e nella cura di molte patologie. 

Cosa ha cambiato Internet nel campo della salute?


Con l'avvento di internet, inutile nasconderlo, siamo diventati più informati, più consapevoli di ciò che accade intorno. E' fondamentale, però, non perdere l'orientamento e non esagerare con l'informazione fai-da-te, anche perché per quanto in rete si possano trovare tante notizie anche utili, spesso molte possono essere fuorvianti e comunicare un'idea della malattia non corrispondente alla realtà o almeno alla "nostra" realtà. Molti siti e blog contengono molti consigli utili alla salute e alla prevenzione, permettendo in questo modo anche risparmi su terapie e cure.


Medicina narrativa libri - Medicina narrativa master e tanto altro

La Medicina narrativa trova applicazione, in primo luogo in campo formativo; infatti negli ultimi tempi sono nati molti Master universitari, workshop e corsi. Inoltre fra il 2011 e il 2017 vi è stato un boom di articoli scientifici pubblicati. Molti libri che parlano di salute o raccontano storie personali oggi vengono pubblicati, per non parlare di blog, siti di informazione che danno sempre più spazio a ricerche e scoperte scientifiche, a rubriche speciali, a racconti di persone che si sono ritrovate a fronteggiare una malattia. 
Infine, sui social sono milioni i gruppi e pagine di prevenzione, dove ogni giorno le persone si confrontano raccontandosi e cercando un aiuto, una vicinanza e una umanità che è fondamentale per combattere ogni giorno.