sabato 4 marzo 2017

Da uno studio canadese i rischi della pipì nelle piscine

Un interessante studio canadese ha rivelato la percentuale di urina presente nelle piscine. Pare che l'abitudine di urinare in acqua sia abbastanza frequente. Questo studio mette in guardia anche da possibili rischi.

E' Lindasay Blackstock, ad aver condotto la ricerca all'Università di Alberta, in Canada. Pare che in una piscina di 830 mila litri, siano stati trovati 75 litri di urina. 
Sono state analizzate alcune piscine con idromassaggio di molti Hotel, che hanno dimostrato addirittura una percentuale superiore di urina. 

Il test usato ha misurato la percentuale di un edulcorante, presente in molti alimenti industriali, che raggiunge direttamente l'urina, senza essere filtrato dall'organismo umano. 

I ricercatori canadesi hanno affermato: Il nostro studio dimostra che l’abitudine di far pipì nelle piscine è più che diffusa, ma vorremmo che servisse anche a promuovere una maggiore educazione verso gli altri.
Anche se non è stato condotto nessuno studio simile in Italia, pare che questa abitudine sia molto diffusa fra i nuotatori. 
I rischi.  Alcune sostanze presenti nelle urine, come Urea, ammoniaca e creatinina, una volta a contatto con il disinfettante presente nelle acque delle piscine, diventa nocivo e può provocare irritazioni oculari e respiratorie. Infatti molti episodi di asma di chi nuova, sono attribuibili a questo motivo. 

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