giovedì 21 maggio 2020

Coronavirus: danni permanenti anche ad altri organi fra cui reni, fegato e cervello


In molti ospedali da dove ex pazienti Covid-19 sono stati dimessi sono iniziate le procedure di richiamo, si tratta dei controlli post guarigione, che si effettuano sempre in caso di gravi patologie, per monitorare eventuali danni e scongiurare possibili peggioramenti o ricadute. Da qualche settimana coloro che hanno avuto la forma più grave di coronavirus, con ricovero in reparto o terapia intensiva vengono sottoposti a radiografie dei polmoni, tac e esami del sangue e da tali controlli, in buona parte dei casi stanno emergendo nuovi dati, che fanno pensare che oltre ai polmoni, anche altri organi sono coinvolti dal virus, si tratta nello specifico di cuore, fegato, reni e cervello.

I danni che il Covid-19 ad altri organi

L'esperienza Covid-19 ha dimostrato che le vie respiratorie sono la porta d'ingresso del virus, e che successivamente quest'ultimo attacca i polmoni, causando la polmonite intersistiale, la quale costringe al ricovero o alla terapia intensiva nei casi più gravi. Uno dei primi sintomi del coronavirus è la difficoltà a respirare, ed è proprio questa che provoca alterazioni all'apparato cardiovascolatorio in primo luogo, coinvolgendo gli altri organi successivamente. Molti esami come tac e raggi x su ex pazienti covid non presentano un quadro di pazienti completamente guariti, ma evidenziano residui e segni permanenti della malattia.

Altri studi rilevano stati infiammatori da Coronavirus

Alla luce di quanto sta emergendo, trova ragion d'essere uno studio pubblicato sulla rivista Circulation sull'aumento di ictus e infarti, in seguito a episodi legati alle infezioni o insufficienze respiratorie. Già noto è, infatti, come polmoni e cuore siano strettamente legati.
Altri studi condotti da esperti negli Stati Uniti hanno dimostrato che il Coronavirus aumenta lo stato infiammatorio di tutto l'organismo. Tale condizione coinvolge i vasi sanguigni, provocando vasculiti, embolie polmonari e trombosi.Fra i farmaci in sperimentazione vi sono anche gli anticoagulanti, appunto perché i trombi e patologie legate ai coaguli di sangue sono le principali cause di morte nei pazienti di Covid-19.

Patologie neurologiche da Covid-19 e le possibili cause

Controlli e autopsie stanno dimostrando patologie neurologiche serie post Covid-19, che vanno dalla sindrome di Guillain Barrèalla nevralgia del trigemino, e perfino l'encefalopatia emorragica necrotizzante. Gli studi si sono concentrati in un primo momento sulla perdita dell'olfatto negli affetti da Covid-19, da qui le indagini hanno portato i ricercatori a rilevare stati confusionali, perdita di memoria, deliri, ansia e allucinazioni.
Inizialmente, quando il coronavirus ha iniziato a diffondersi, i medici di base raccomandavano di stare a casa; adesso con i progressi raggiunti e gli ospedali che hanno più posti disponibili, i medici raccomandano di recarsi in ospedale già ai primi sintomi.
Infatti, i danni agli altri organi sopraggiungono nei casi più gravi e quando la malattia è già in fase di avanzamento, tale da spingere per un ricovero. Alla luce dei dati che arrivano dagli ospedali diventa ancora fondamentale rispettare le distanze e indossare dispositivi di protezione quando ci si trova in luoghi con alto rischio di contagio. Come per tutte le patologie, anche per il Covid-19 è importante la diagnosi precoce, per poter intervenire con cure adeguate, per spegnerla e limitare i danni.
Alcuni ricercatori del Dipartimento di Patologia dell’Ospedale Graz II in collaborazione con alcune Università di Vienna, hanno analizzato i dati provenienti dalle autopsie su pazienti morti per Covid-19.
Tali studi hanno portato i ricercatori a scoprire nessi fra i danni polmonari e conseguenti trombosi nelle arterie dei polmoni, con estensione ad altri organi.Oltre all’infiammazione dei polmoni il Covid-19 causa coagulazione del sangue.

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